Lo scorso martedì 8 settembre 2020, Average Adjusting Partners S.p.a. e Studio Legale Garbarino hanno congiuntamente organizzato un webinar di studio e confronto su un tema di grande attualità: come l’emergenza sanitaria tuttora in atto abbia influito sul mondo del lavoro e come i diversi settori produttivi siano riusciti a reagire e ad affrontare i problemi che si sono posti (Link video).
Ha moderato l’incontro il partner di Studio Legale Garbarino, Avv. Simona Coppola, la quale ha introdotto gli interventi dei cinque Relatori.
Roberto Martinoli, Amministratore Delegato di Silversea Cruises, ha ricordato che questo evento è probabilmente il più grave che si ricordi di questo tipo, con effetti – è stato detto – paragonabili ad una guerra di grandi dimensioni.
Il mondo delle crociere è riuscito a contenere il problema sfruttando l’esperienza pregressa maturata in situazioni simili, benché molto meno gravi.
Ciò nonostante, gli effetti sono stati sicuramente catastrofici, tra l’altro poiché nel momento in cui l’epidemia si è manifestata in tutta la sua gravità vi erano moltissime navi operative, per le quali si è posto il problema di sbarcare nel più breve tempo migliaia di passeggeri e componenti degli equipaggi.
Vi sono state enormi difficoltà, per gli uni e per gli altri, dovute per esempio all’impossibilità di utilizzare mezzi di trasporto oppure ai divieti di ingresso perfino nei rispettivi paesi di appartenenza.
E’ stato ricordato che le Autorità di molti paesi non hanno fornito aiuto, mettendo le navi nell’impossibilità di approdare in moltissimi porti.
Silversea Cruises, come anche altre imprese, ha usato le sue stesse navi per rimpatriare gli equipaggi e, per esempio, in un caso ha dovuto perfino noleggiare un aereo privato – al fine di rimpatriare sedici passeggeri australiani – per l’assoluta impossibilità di trovare mezzi di trasporto alternativi.
Per quanto riguarda la connettività il Relatore ha affermato che il mondo delle crociere è stato, per così dire, “privilegiato” rispetto ad altri ambienti, in quanto già attrezzato per il telelavoro a causa dell’impatto negativo – sull’organizzazione del lavoro – della stagione degli uragani in un mercato molto rilevante per il settore croceristico come quello statunitense.
Passando ad altro argomento è stata ricordato il settore dei traghetti, definito fondamentale per il nostro Paese, il quale è stato colpito in maniera molto importante da questa crisi (anche perché si tratta di un settore che, a differenza di quello delle crociere, non ha beneficiato in passato di grandi guadagni). E’ stata rivolta un’esortazione al Governo a cogliere questa occasione per sostenere un’infrastruttura di cui la nostra economia non può fare a meno affinché si possa tornare ad investire e la collettività ne possa fruire al meglio.
Pietro Ghiglino, socio di Studio Legale Garbarino, ha parlato degli effetti dell’epidemia sul settore della Giustizia ed ha evidenziato alcuni aspetti positivi di una normativa approvata in piena emergenza ma che ha ottenuto buoni risultati.
In primo luogo, è stata ricordata la possibilità di fare ricorso al procedimento di mediazione in modalità telematica e, così, con una maggiore facilità di accesso per i cittadini e minori costi.
Ancora, è stata menzionata la facoltà per il Giudice di convertire in scambio di documenti scritti (da depositare in via telematica) udienze che si sarebbero dovute tenere in presenza fisica.
E, infine, come elemento di vera novità è stato fatto riferimento alla possibilità di svolgere le udienze in modalità telematica, innovazione che ha consentito di continuare a svolgere i processi – anche in piena emergenza – in maniera proficua ed efficiente.
L’auspicio espresso dal Relatore è che il grave trauma costituito dall’emergenza Covid possa fungere da stimolo e da spunto di riflessione per il futuro.
A titolo di esempio è stata menzionata la possibilità di estendere i benefici del c.d. “processo telematico” anche alla Corte di Cassazione, che attualmente funziona ancora in modalità tradizionale cartacea, così da avere un’amministrazione della Giustizia più efficiente.
Matteo Lugaro, Amministratore Delegato di Contec Marine, ha sottolineato il fatto che il settore della gestione sinistri era già in larga misura preparato per un’organizzazione del lavoro svincolata da un luogo fisso.
Nel caso specifico il Relatore ha evidenziato i vantaggi di una piattaforma chiamata JWebClaims, in uso già da diverso tempo.
Si tratta di un programma che consente di interagire nella gestione del sinistro ai diversi soggetti coinvolti nella pratica e che ha uno dei suoi punti di forza nel fatto di essere libero da condizionamenti geografici relativi al luogo di lavoro.
L’utilizzo della tecnologia ha quindi consentito di continuare a lavorare, a dispetto delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria, offendo alla clientela un servizio di uguale qualità.
In prospettiva per il futuro, il lavoro del perito potrà beneficiare di due innovazioni.
Da un lato i sistemi di video perizia, che potranno consentire di accertare situazioni di fatto rilevanti per un sinistro praticamente in tempo reale rispetto al momento in cui si verificano.
Dall’altro all’utilizzo di droni che permettono di eseguire attività non altrimenti possibili (per esempio offrendo visuali non consuete di un sinistro).
Ivano Russo, Direttore Generale di Confetra – Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica, ha sottolineato come le imprese della logistica siano state prontissime a reagire all’emergenza sanitaria e, pur in un momento così complesso, il settore non si sia mai fermato.
In effetti, nonostante l’attività di queste imprese sia in essenza costituita da attività che durante il lockdown erano sconsigliate o del tutto vietate, il fatto di aver sottoscritto – assieme agli organismi sindacali – protocolli di sicurezza molto protettivi per i lavoratori, ha permesso di continuare ad offrire servizi divenuti ancor più essenziali per la cittadinanza.
Tuttavia, il Relatore ha anche evidenziato alcune criticità.
In effetti, nel ricordare come le imprese della logistica in Italia siano già in buona parte connesse a livello globale il rischio che viene percepito è, invece, che sia il sistema Paese a rimanere disconnesso dalle grandi direttrici internazionali.
Questo a motivo del fatto che la logistica non è mai stata messa al centro dei piani di sviluppo come, invece, è stato fatto da paesi a noi vicini come la Francia, la Germania o i Paesi Bassi.
A titolo di esempio è stato riferito il fenomeno della massiccia, e crescente, presenza di imprese manifatturiere cinesi nel continente africano, dedite a produzioni destinate a successive esportazioni verso i grandi mercati occidentali. Questo sistema produttivo, è stato detto, potrebbe essere affiancato da interventi produttivi e/o logistici da parte dell’Italia, se ci fossero adeguate pianificazione e programmazione che, invece, al momento non ci sono.
Il rammarico, in sintesi, è che, mentre nel nostro Paese da molti anni vi sono politiche industriali di sostegno al comparto manifatturiero, purtroppo lo stesso non è stato fatto a favore del settore logistico.
Il rischio, quindi, è che l’Italia, a prescindere dal Covid-19, rimanga disconnessa e marginalizzata.
Matteo Cavalleroni, Amministratore Delegato di Teksea, si occupa a tempo pieno di tecnologie innovative finalizzate a rendere il lavoro più efficiente e più sostenibile.
Dato il suo background il Relatore ha effettuato una comparazione tra l’epidemia di Sars degli anni 2002-2003 e l’evento che stiamo vivendo in questo periodo evidenziando come la tecnologia abbia fatto un grande balzo in avanti in questi ultimi anni, consentendo di affrontare i problemi pratici generati dal Covid-19 in un modo che non sarebbe stato possibile in precedenza.
Il pensiero espresso è che se l’epidemia di Sars avesse avuto lo stesso, enorme impatto del Covid-19 la tecnologia non sarebbe stata pronta come lo è adesso.
Un esempio, semplice ma di immediata percezione, che può essere fatto in questo senso è quello dei thermo scanner.
Tra le innovazioni tecnologiche più interessanti nel recente periodo, viene menzionata quella del c.d. “varco doganale digitale”, idea propria dell’azienda che era allo studio da tempo ma che non si era potuta mettere in pratica perché la tecnologia non era ancora matura.
Si tratta di un sistema destinato a facilitare l’effettuazione di perizie, che oggi giorno è diventato di immediata accessibilità grazie ai progressi raggiunti in alcune tecnologie quali la gestione di telecamere ad alta definizione e l’ archiviazione dei relativi dati.