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LA RESPONSABILITA’ DELLE PROFESSIONI SANITARIE: RIFLESSI PRATICI PER LE COMPAGNIE ASSICURATIVE ALLA LUCE DELLE NOVITA’ INTRODOTTE DALLA LEGGE 8 MARZO 2017, N. 24
Il 1° aprile 2017 entrerà in vigore la legge 8 marzo 2017, n. 24 che ha introdotto novità in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in merito alla responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie.
Ad innovativi servizi per i cittadini, rappresentati dall’attribuzione al difensore civico regionale o provinciale della funzione di garante per il diritto alla salute, oltre alla creazione di un osservatorio nazionale delle buone pratiche sulla sicurezza nella sanità, la normativa recentemente introdotta abbina taluni aspetti relativi alla responsabilità delle professioni sanitarie.
Di interesse per l’esercente la professione sanitaria è l’art. 6 della nuova legge che delimita i casi di responsabilità penale, come previsti dal nuovo art. 590 sexies del codice penale. La novità di rilievo è che l’operatore sanitario non potrà essere ritenuto punibile per imperizia ove abbia rispettato le raccomandazioni previste dalle linee guida e pubblicate ai sensi di legge ovvero si sia attenuto alle buone pratiche cliniche assistenziali. Spetterà al Ministero della Salute predisporre una elencazione delle buone pratiche e delle linee guida e tale elenco dovrà essere inserito nel sistema nazionale delle linee guida (SNLG).
La responsabilità civile dell’operatore sanitario avrà natura extracontrattuale, salvo il caso di obbligazione contrattuale assunta con il paziente, mentre la struttura sanitaria presso la quale la prestazione è resa risponderà contrattualmente. L’onere della prova del paziente che agisca unicamente nei confronti del medico sarà pertanto esteso alla prova non solo dell’esito infausto dell’intervento, ma anche della negligenza della condotta e del nesso di causalità fra evento e fatto.
La prescrizione dell’azione di responsabilità nei confronti del medico viene ridotta a 5 anni. Ulteriore elemento di novità è rappresentato dal tentativo di conciliazione obbligatorio, ai fini della procedibilità dell’azione, da porre in essere attraverso lo strumento dell’art. 696 bis del codice di procedura civile (accertamento tecnico preventivo con finalità conciliativa). Viene introdotta l’obbligatorietà in capo alle imprese di assicurazione di partecipare a detta procedura, con l’ulteriore onere di formulare, ove sussistano i presupposti, un’offerta risarcitoria ovvero motivarne il rifiuto. Ove la compagnia non partecipi potrà essere sanzionata dal Giudice, a prescindere dall’esito della vertenza.
Secondo la normativa in commento l’azione di rivalsa degli Assicuratori sarà limitata ai casi di dolo e colpa grave dell’assicurato e dovrà essere esercitata, a pena di decadenza, nel termine di 1 anno da quando è stato risarcito il danno, nei confronti dell’esercente la professione sanitaria. Viene altresì stabilito un limite di rispondenza dell’assicurato in caso di azione di rivalsa, consistente, per singolo evento, in caso di colpa grave in una somma pari al valore maggiore tra la retribuzione lorda o del corrispettivo convenzionale conseguiti nell’anno di inizio causa dell’evento o nell’anno immediatamente precedente o successivo, moltiplicato per il triplo.
Le previsioni dell’obbligo di assicurazione in capo agli operatori sanitari ed alle strutture sanitarie e sociosanitarie ripercorrono il contenuto della precedente normativa in materia, con espressa indicazione per l’operatore sanitario di disporre di adeguata polizza di assicurazione per colpa grave. Non vengono, tuttavia, fornite specifiche indicazioni circa i criteri interpretativi per valutare l’adeguatezza della copertura assicurativa. In capo alle strutture sanitarie ricadrà l’onere di indicare nel proprio sito internet i dati della compagnia assicurativa che presta la copertura e, per esteso, i contratti, le clausole assicurative o altre analoghe misure che determinano la copertura.
Sarà onere dei soggetti ricadenti nell’ambito di applicazione della norma ottenere una copertura assicurativa che operi retroattivamente per 10 anni e che, in caso di cessazione dell’attività abbia un periodo di ultrattività di 10 anni successivi all’interruzione dell’attività, purché riferibili a fatti generatisi nel corso di validità della polizza, incluso il periodo di retroattività. L’arco temporale fra la copertura del danno ed il fatto generatore del sinistro potrebbe raggiungere i venti anni, con inevitabile impatto sulle stime di danno relative a ciascuna polizza.
Un cenno particolare merita l’azione diretta del danneggiato ed il conseguente obbligo di comunicazione in capo alle imprese di assicurazione coinvolte in giudizio nei confronti dell’esercente la professione sanitaria.
Il paziente insoddisfatto infatti può agire direttamente nei confronti dell’impresa di assicurazione nei limiti del massimale di polizza. L’impresa di assicurazione, così come l’esercente la professione sanitaria ed il danneggiato avranno diritto di accesso alla documentazione conservata dalla struttura sanitaria relativa ai fatti dedotti in ogni fase del sinistro. Il termine prescrizionale dell’azione diretta sarà equiparato a quello relativo all’azione contro l’esercente la professione sanitaria ovvero alla struttura socio – sanitaria: quindi 5 anni se si agisce contro l’assicurazione dell’esercente la professione sanitaria ovvero 10 anni ove si proceda contro gli Assicuratori della struttura sanitaria.
Le imprese di assicurazione (così come le strutture sanitarie) dovranno comunicare all’esercente la professione sanitaria l’instaurazione del giudizio promosso direttamente nei loro confronti dal danneggiato, entro 10 giorni dalla ricezione dell’atto introduttivo mediante pec o raccomandata a.r. che dovrà contenere copia del suddetto atto introduttivo. Stesso obbligo per il caso di instaurazione di trattative stragiudiziali con il danneggiato, con invito all’esercente la professione sanitaria a prendervi parte. Severe le conseguenze in caso di omissione, tardività o incompletezza delle comunicazioni appena descritte: verrà infatti preclusa l’ammissibilità dell’azione di rivalsa o di responsabilità amministrativa di cui all’art.9.
Il rischio di smarrimento della documentazione o di tardività della trasmissione e le conseguenze previste dalla nuova normativa, in considerazione dell’affidamento della gestione dei contratti assicurativi ad intermediari, aggiunge un ulteriore elemento di incertezza alle azioni di rivalsa e suggerisce il coinvolgimento di adeguato supporto legale fin dall’inizio della gestione della pratica.
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HEALTHCARE PROFESSION LIABILTY: PRACTICAL REFLECTS FOR INSURANCE COMPANIES IN THE LIGHT OF PROVISIONS INTRODUCED BY LAW 8th March 2017, No. 24
On 1st April 2017 Law March 8th 2017 no. 24 shall come into force, introducing provisions regarding Safety of Care and assisted persons, as well as regarding liability in healthcare and medical professions.
Innovative services for citizens are introduced, represented by the attribution to the regional or provincial ombudsman of the function of guarantor for the right to health, and the creation of a national observatory of good practice on safety in healthcare. Additionally, this recent regulation rules certain issues related to responsibilities involving medical professions.
Article 6 of the new Law delimited the criminal liability cases, as provided by the new art. 590 sexies of the Criminal Code. The most important amendment is that the medical or health care operator will not be considered punishable because of malpractice where he/she complied with the recommendations provided in the guidelines and published pursuant to the Law or in case he/she complied with best practices of clinic care. It will be up to the Ministry of Health to prepare a list of the good practices and guidelines and this list will be listed in the National System Guidelines (SLNG)
The health care worker/medical professional will be liable in tort, except in cases of contractual obligations undertaken with the patient, while the clinic at which the service is rendered will respond in contract. The burden of proof on the patient acting against the doctor will therefore be extended to provide evidence of the unfortunate outcome of the intervention-surgery, of the negligent conduct and the link of causation between event and fact.
Time bar to start a liability action against the doctor is reduced to five years. A further new element is represented by the binding attempt to conciliation, for the purposes of the admissibility of the action, to be implemented through the tool provided by Article 696 bis of the Italian Court Rules (technical appraisal with conciliatory purposes). The Rule introduces also the obligation for insurance companies to attend this procedure, with the added burden to make, in case the claim is prima facie grounded, an offer of compensation or to motivate the refusal. In the event the insurance company failed to attend the procedure, it can be sanctioned by the Court, regardless of the outcome of the dispute.
Moreover, the actual legislation regulates the recourse action of the Underwriters, to be actioned, subject to within one year time bar since damages were paid, against the companies providing health care professions, which will be limited to cases of willful misconduct or gross negligence. It is also established a limit to the liability in the case of recourse action, consisting for each event, in case of gross negligence, in an amount equal to the greater sum between the gross salary or conventional consideration achieved in the year of the beginning of the claim or during the year immediately before or after, multiplied by three times.
The insurance obligation for health worker, health facilities and health and social facilities, called the content of the previous legislation, with express mandatory provisions for the health professional to take out an adequate insurance cover for gross negligence. A specific guidance on the interpretative criteria for assessing the adequacy of insurance coverage is however missing. Health facilities will have to state on its website the data of the insurance company that provides the coverage and, at length, contracts, insurance terms or other similar measures for indemnity purposes.
Subjects falling within the scope of these new rules shall be called to obtain insurance cover which operates retroactively for 10 years and that, in case of termination of activities, will provide a period of extended validity of 10 years after the termination, with reference to facts occurred during the efficacy of the policy, including the retroactive period. The time span between the issuance of the insurance policy covering the damage and the fact could reach twenty years, with the inevitable impact on damage estimates for each insurance policy.
These new rules also introduced direct action of the injured-damaged and the consequent obligation to notice on the insurance companies involved in legal proceedings against the operator in the health care- medical profession.
The patient dissatisfied may act directly against the insurance company in the limit of maximum coverage. The insurance company, as well as the operator of the medical profession and the injured have the right of access to documents kept by the relevant health facility. The time bar for the direct action will be compared to the relevant action to be brought against the health care profession operator – health facility: five years in case of claim against the operator’s insurance or the health profession, 10 years where proceedings are brought against the Underwriters of the healthcare facility.
Insurance undertakings (as well as health facilities) shall be called to inform the operator of the direct action brought against them by the injured person, within 10 days of receipt of the writ by registered mail return receipt or certified legal mail which must contain a copy of the said writ. Same requirements of information for the out of court negotiations with the claimant and as a result insurance companies shall be called to invite to the operator the health profession to attend. Severe consequences in case of failure, late or incomplete communications as above described: the admissibility of recourse action or administrative liability provided in article 9 will be barred.
The risk of loss of the documents or the late transmission, and the consequences of the new legislation, due to the involvement of intermediaries to deal with insurance contract, add further elements of uncertainty to recourse actions making highly recommendable the involvement of a legal team as soon as a direct claim is brought to the attention of the Insurers.
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